Indice dei contenuti
La comunicazione genitori figli
Il rapporto con i figli è uno dei più complessi e sicuramente il mestiere di genitori è il più difficile al mondo. Come in tutte le relazioni è fondamentale instaurare una corretta comunicazione genitori figli, poiché solo attraverso un modo di comunicare giusto sarà possibile creare e portare avanti una relazione solida con i propri figli e dar loro una educazione efficace.
Perché è importante una corretta comunicazione genitori figli?
Quando i figli sono piccoli non sembrerebbero esistere grossi problemi di comunicazione con loro. Il genitore in genere riesce a gestire il piccolo e spesso non si pone nemmeno il problema di capire se e come sta comunicando con lui. In realtà è importante impostare sin da subito con i figli una corretta comunicazione, sin dall’età più tenera .
In puero homo. Fin da piccoli è necessario impostare una comunicazione genitori figli efficace
In puero homo, nel bambino vi è già il seme dell’uomo che sarà. Per questo motivo è importante curare la comunicazione genitori figli sin da quando questi sono piccoli.
Il bambino forma la sua personalità nei primi sette anni ed in questo periodo apprende dai suoi genitori tutto, il modo di pensare, di parlare, di reagire agli eventi della vita e di comunicare. Se i genitori non stabiliscono una corretta comunicazione con il piccolo, questi potrebbe da grande non essere a propria volta capace di comunicare efficacemente ed instaurare relazioni interpersonali positive. Non solo, ma inevitabilmente, crescendo, vi saranno difficoltà di comunicazione con i genitori stessi.
Trascurare la comunicazione pensando che il bambino sia troppo piccolo è un errore che si pagherà più tardi. Studi scientifici ritengono che sia fondamentale parlare al bambino sin da quando è nella pancia della mamma. Alfred Tomatis, famoso otorinolaringoiatra francese del 900 , ha evidenziato che il vissuto intrauterino del feto ha un’importanza capitale nella formazione della personalità futura e sarà soprattutto il modo di ascoltare e che cosa ascolterà a gettare le basi degli schemi formali individuali su cui si costruirà il modo della persona di percepire se stesso e gli altri e quindi relazionarsi con il mondo circostante.
La comunicazione genitori figli: sei regole per iniziare
E’ proprio il modo di comunicare che rende la relazione genitori figli una buona relazione o meno. Se non vi è comunicazione o questa non sia efficace e corretta, la relazione sarà destinata a divenire disastrosa, soprattutto nel corso dell’adolescenza del ragazzo.
Il mondo della comunicazione con i figli è vastissimo e non basterebbero pagine e pagine per discuterlo. Qui vogliamo darvi qualche piccolo suggerimento per iniziare ad impostare in modo efficace la comunicazione con i vostri figli e di conseguenza la relazione con loro.
Si tratta di piccole regole che nascono dagli studi condotti dai migliori psicologi, psicoterapeuti, studiosi e sociologi del mondo, dallo scorso secolo ad oggi. Sono dinamiche e modalità comunicative semplici, che tutti possiamo applicare nella vita di tutti i giorni e che noi life coach professionisti favoriamo soprattutto nell’ambito del Teen Coaching o nei nostri workshop dedicati alle relazioni genitori figli . Vediamo quali sono.
1. Prima di tutto ascoltate in silenzio
Prima ancora di parlare con i vostri figli, per poter comunicare, imparate ad ascoltarli. L’ascolto è di fondamentale importanza e non va confuso con il semplice udire. Spesso il genitore, indaffarato in mille altre attività, si limita ad udire in modo più o meno distratto quello che il figlio dice. In questo modo non presta reale attenzione a ciò che il figlio vuol veramente comunicare. Udire non è un atto volontario. Ascoltare lo è e vuol dire voler veramente comprendere ciò che viene comunicato.
Per un efficace ascolto è quindi necessario che vi poniate in silenzio per ascoltare i vostri figli, senza interruzioni e reazioni. Anche se avrete la tentazione di dire subito la vostra o di dare un immediato e secco “no” alle richieste di vostro figlio, trattenetevi ed ascoltatelo sino in fondo. Ma attenzione, non dovrete solamente ascoltare le parole di vostro figlio, ma andare oltre e cogliere anche e soprattutto tutto quel che non vi viene detto. Si tratta della comprensione del linguaggio così detto paraverbale e non verbale.
2. Cogliete il linguaggio paraverbale e non verbale dei vostri figli
Quando i figli comunicano con i genitori usano, oltre alle parole, anche un vastissimo linguaggio paraverbale e non verbale. Il paraverbale è quello che traspare dal tono della voce, dalla velocità con cui vengono modulate le frasi o dal ritmo delle parole. Il non verbale, che incide sulla comunicazione per un buon 55%, è tutto quello che viene trasmesso attraverso la postura, le espressioni facciali, la gesticolazione. E’pertanto di fondamentale importanza che impariate a guardare i vostri figli mentre comunicano con voi, cogliendo tutte le più piccole sfumature del loro linguaggio, poiché essi diranno con il corpo più della metà di quel che vogliono comunicare veramente.
3. Siate empatici
Imparate a capire quello che vostro figlio vuol trasmettermi veramente, facendo ricorso alla vostra intelligenza emotiva e mettendovi in contatto empatico con vostro figlio. Questo in termini pratici vuol dire che dovrete cercare di “mettervi nei panni di vostro figlio”, cercando di comprendere il più possibile le emozioni che stanno dietro alle sue parole. Non cadete nella tentazione di dare giudizi immediati ed avere conseguenti reazioni di rabbia o delusione o paura. Attraverso il contatto empatico vostro figlio si sentirà accolto e non vi percepirà come dei giudici severi di cui avere paura e da cui rifuggire. Si sentirà libero di parlarvi e di comunicarvi i suoi stati d’animo. E’ proprio attraverso il contatto empatico che si rafforza la fiducia!
3. Cercate sempre una soluzione condivisa
Come consiglia Thomas Gordon – (noto psicologo americano) nel suo libro “Genitori efficaci, educare figli responsabili” – davanti ad una richiesta di vostro figlio, seppure la reputiate assurda e non accettabile, evitate di aggredirlo subito con un secco e duro no, poiché questo verrà percepito come una rottura del rapporto di fiducia ed empatico.
Piuttosto prendete in considerazione le varie soluzioni alternative alla richiesta di vostro figlio, esaminandone i vantaggi e gli svantaggi con lui. Cercate insieme una soluzione condivisa, che possa accontentare in qualche modo entrambe le parti. Si tratta in poche parole di trovare dei compromessi efficaci ed intelligenti.
Interagendo in questo modo vostro figlio affronterà con voi le sue prossime richieste ed eviterete che possa al contrario chiudersi e fare le cose di nascosto, nella convinzione che tanto riceverà da voi solo secchi “no”.
4. Rimproverate i figli, ma in modo costruttivo
Quando avete la necessità di rimproverare i vostri figli perché si sono comportati male o non hanno fatto ciò che dovevano fare, evitate le critiche dirette a colpirli nel loro essere.
Frasi del tipo: “sei uno stupido”, “sei un cretino”, “non capisci nulla”, “sei un incapace” dovranno essere assolutamente bandite. Questo tipo di approccio inciderà in modo devastante sull’autostima dell’uomo o della donna che diventerà vostro figlio. Gli creerà la convinzione di non essere mai all’altezza, di essere inadeguato o stupido o incapace o ancor peggio determinerà violenti moti di ribellione.
In questi casi fate notare a vostro figlio che in quella specifica occasione non si è applicato abbastanza o che la prossima volta potrà fare di meglio ed in altro modo. Attenzione a rispettare questa piccola ma importantissima regola sin dall’infanzia e ricordate che dal vostro modo di rimproverare i vostri figli dipenderà il loro modo di essere da grandi, le loro sicurezze e la loro autostima!
5. Create momenti di condivisione con i vostri figli
Sin da quando sono più piccoli create con i vostri figli dei momenti di condivisione. Ogni settimana fate in modo di ritagliare con i vostri figli dei momenti nei quali farete con loro una attività che piaccia ad entrambi. Potrà trattarsi di cucinare insieme, di fare una partita di calcio, di andare a fare shopping insieme, di andare in palestrao di fare giardinaggio insieme. Fare qualche cosa con i vostri figli sarà una magnifica abitudine, che vi consentirà di conoscerli meglio e di poter avere dei momenti dedicati a voi. Saranno utili per favorire la comunicazione con loro!
6. Non trascurate mai i Perché del vostro bambino
Ricordate che tutti i perché che il vostro bambino vi sottoporrà, specie nei primi anni di vita, hanno una enorme importanza. Non li trascurate! Anche se estenuanti, ascoltateli con pazienza e cercate sempre di dare una risposta corretta e vera, usando chiaramente un linguaggio adatto all’età di vostro figlio.
Il bambino attraverso quei mille perché sta esplorando il mondo, sta imparando, sta crescendo e sta formando la sua personalità.
Iscrivetevi alla nostra newsletter ed entrate a far parte della QuiCoaching Community, per avere sconti e partecipare ad attività speciali riservate solo alla Community!
Nicoletta Cotugno
@ogni diritto riservato