Indice dei contenuti
Educare i figli: il rimprovero
Dopo aver parlato della Lode, oggi parliamo di come usare il rimprovero nell’educazione dei figli, un altro importantissimo strumento a disposizione dei genitori.
Le funzioni del rimprovero
Il rimprovero, al contrario della lode, è la manifestazione di disapprovazione che il genitore comunica al figlio che ha fatto qualche cosa di sbagliato, contrario ai valori della famiglia o alla morale. Il rimprovero pertanto consente ai figli di capire quali sono i valori fondamentali nei quali i suoi genitori credono, quali sono le regole morali della società, quale il bene e quale il male.
Chiaramente tutto parte dai principi sui quali i singoli genitori fondano la loro vita. Quel che magari può essere ingiusto e meritevole di rimprovero per un genitore potrebbe non esserlo per un altro. Non discutiamo qui dei valori di ogni singolo nucleo familiare, poiché ciascuno avrà i propri e baserà l’educazione dei figli su di essi. Consideriamo però che dovrebbero esistere valori morali universali, ad esempio far del male a qualcuno dovrebbe essere per tutti sbagliato e meritevole di disapprovazione.
Il rimprovero quindi verrà usato dai genitori davanti a comportamenti ritenuti scorretti, immorali o contrari ai valori.
In medio stat virtus!
Come sempre “in medio stat virtus”. Anche per il rimprovero è necessario non abusare, ma nemmeno usarlo troppo poco. Rimproverare di continuo i figli li renderà insicuri, impauriti, ansiosi, sfiduciati. Rimproverarli troppo poco li renderà senza controllo, ribelli, sfidanti. I figli vogliono vedere nei genitori dei punti fermi e vogliono avere delle regole da seguire. Le regole comportano l’applicazione di rimproveri là dove non vengano seguite. La troppa accondiscendenza li porterà al contrario a sfidare sempre di più i genitori, per metterli alla prova.
La soluzione è sempre nel mezzo e sempre secondo il principio della proporzionalità. Un errore grande comporterà un rimprovero forte, un errore veniale un rimprovero meno severo.
La coerenza nel rimprovero
Nel rimprovero è di fondamentale importanza la coerenza. Un rimprovero che non sia seguito da un comportamento coerente perderà ogni efficacia. Se il genitore rimprovera oggi il figlio perché ha copiato il compito in classe, domani non potrà invitare il figlio a copiare i compiti di un compagno pur di evitargli un brutto voto domani in classe.
La coerenza dovrà essere rispettata anche nelle punizioni, che dovranno essere rispettate.ad ogni costo. Se il genitore rimprovera il figlio oggi e lo punisce impedendogli, ad esempio, di usare i videogiochi per una settimana, non potrà domani tornare sui suoi passi e consentire al figlio di giocare ai videogiochi prima della scadenza della settimana.
Come rimproverare
Il rimprovero non dovrà mai essere personale e valutativo. Pertanto mai sgridare il figlio dicendogli “sei stupido”o “sei cattivo”. Questo tipo di rimprovero andrà ad incidere negativamente sull’autostima del figlio, il quale a forza di sentirsi valutato personalmente finirà per convincersi di essere stupido o cattivo o incapace.
Il rimprovero, come la lode, dovrà essere descrittivo ed esprimere una emozione. Il genitore potrà dire “hai fatto questo e mi hai deluso molto”. In questo modo sarà il figlio stesso a fare le sue valutazioni.
Sarà inoltre utile indicare qualche cosa che il figlio potrà fare per rimediare al suo errore, ad esempio “chiedi scusa al tuo compagno che hai picchiato”. Questo porterà il figlio ad ammettere pubblicamente il suo errore.
Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato sui nostri corsi ed iniziative, potrai usufruire degli sconti dedicati alla community.
Dal blog: Il parent Coaching – L’autostima dei figli – Come essere un genitore coerente
Nicoletta Cotugno
@diritti di riproduzione riservati