L’intelligenza emotiva

Cosa è l'intelligenza emotiva

Cosa è l’intelligenza emotiva?

Sapevate che accanto al comune concetto di intelligenza, legato al quoziente intellettivo della persona, vi è un altro tipo di intelligenza? Si tratta dell’intelligenza emotiva.

Il nostro successo nella vita, sia privata che di relazione o lavorativa, non è unicamente determinato dal nostro quoziente intellettivo, ma anche ed in certi casi soprattutto dal nostro quoziente emotivo, cioè da quanto siamo intelligenti emotivamente. Chi ha un alto quoziente intellettivo, ma poca intelligenza emotiva, sarà una persona fredda, non empatica, spesso antipatica, distaccata e poco ben voluta.

Ma cosa è l’intelligenza emotiva? Ce ne parla ampiamente Daniel Goleman, il papà dell’intelligenza emotiva.

E come Emozioni!

Goleman definisce l’intelligenza emotiva come quell’aspetto dell’intelligenza che ci consente  di essere consapevoli delle nostre emozioni, di controllarle, di capire quelle altri e di gestire le relazioni.

In poche parole l’intelligenza emotiva comprende una serie di abilità che sono: la consapevolezza delle proprie emozioni, il controllo delle stesse, l’essere motivati, il riconoscimento delle emozioni degli altri e la gestione delle relazioni.

Essere consapevoli delle nostre emozioni

Cosa vuol dire essere consapevoli delle nostre emozioni? Vuol dire riconoscerle e saper dare loro un nome. Sapere cioè cosa sentiamo nelle varie situazioni. Questa consapevolezza rende possibile il passo successivo, cioè controllare le nostre emozioni. L’intelligente emotivo sa bene cosa sta provando in una determinata situazione o in un determinato periodo della sua vita e sa anche come controllare le sue emozioni.

Controllare le nostre emozioni

Le emozioni, per loro stessa definizione (la parola viene dal latino e-moveo) sono quelle forze interiori che ci spingono a fare qualche cosa, a muoverci appunto. Ad esempio la paura ci spinge a fuggire davanti ad un pericolo. Controllare le emozioni non è semplice e molto spesso si pensa di poter controllare le emozioni adottando strategie errate. Ad esempio, ci dice Goleman, chi prova rabbia non dovrebbe sfogarla puramente e semplicemente, come viene consigliato di solito, perché lo sfogo della rabbia non fa altro che alimentarne altra e non serve di certo ad eliminarla. Piuttosto, consiglia sempre Goleman, davanti alla rabbia è bene dedicarsi ad attività che ci piacciono, come scrivere o fare sport. Allo stesso modo chi prova pensieri negativi ed è triste, non deve chiudersi in sé perchè i pensieri tristi chiamano altri pensieri tristi in una spirale infinita. Piuttosto chi si sente triste ed ha pensieri tristi, invece che rimuginare, deve uscire, stare con gli amici e dedicarsi ad attività che lo distraggano da tali pensieri. Anche in tal caso Goleman riconsoce allo sport un grandissimo potere, quello di aiutare il controllo delle nostre emozioni e la loro gestione.

Emozioni come Motivazioni

La motivazione di se stessi è l’altra caratteristica dell’intelligente emotivo. Anche essa legata alla capacità primaria di saper riconoscere le proprie emozioni, è l’abilità di saper usare le emozioni come spinte motivazionali. Se sappiamo cogliere le emozioni positive che ci provengono dallo svolgimento di una data attività, potremo usare queste emozioni per perseverare in quella attività e raggiungere così più facilmente i nostri obiettivi. Ricordiamo che le emozioni sono alla base delle spinte motivazionali che ci inducono ad agire per raggiungere un obiettivo.

Riconoscere le emozioni altrui ovvero essere Empatici

L’altra capacità, importantissima, è quella di saper riconoscere le emozioni altrui ovvero l’empatia. Si tratta di una abilità fondamentale, non tutti sono capaci di “mettersi nei panni dell’altro”, di comprendere veramente cosa l’altro sta provando. E’ bene sapere che tutti nasciamo con il così detto “germe” dell’empatia (si tratta di quelli che vengono definiti “neuroni specchio”), tanto è vero che in genere i bambini sono naturalmente empatici verso gli altri bambini. Crescendo però le cose possono cambiare e si può diventare più o meno empatici in base a come siamo stati cresciuti.

Sapersi relazionare agli altri

L’ultima abilità dell’intelligente emotivo è la capacità di relazionarsi e di gestire le relazioni con gli altri. Stare in una relazione, sia essa di amicizia, di amore o di lavoro, saper gestire il rapporto con l’altro e le emozioni che da esso scaturiscono non è cosa facile. L’intelligente emotivo sa come gestire tali relazioni, sa influenzare in modo positivo i pensieri degli altri e sa trasmettere emozioni positive agli altri. Ricordiamo infatti che le emozioni sono contagiose! Non a caso le persone più socievoli, quelle più ben volute, sono quelle positive, simpatiche, empatiche.

Questo aspetto ha una grandissima importanza nel mondo del lavoro, tanto che un bravo leader è proprio quello che ha una forte intelligenza emotiva, che sa riconoscere e gestire non solo le sue emozioni, ma anche quelle del gruppo che conduce.

L’intelligenza emotiva può essere allenata e questo vi consentirà una migliore gestione della vostra vita o del vostro lavoro, nonché di poter raggiungere più facilmente i vostri obiettivi.  Scegliete il nostro percorso di Life Coaching per allenare l’intelligenza emotiva.

Iscrivetevi alla nostra newsletter ed entrate a far parte della QuiCoaching Community, per avere sconti e partecipare ad attività speciali riservate solo alla Community!

Nicoletta Cotugno

@diritti di riproduzione riservati